Lo scorso primo gennaio 2023 il rieletto Luiz Ignacio Lula da Silva (77 anni) ha giurato come presidente del Brasile, tornando al potere dopo vent’anni, davanti a una folla di più di 300.000 sostenitori in festa.
La sua rielezione è significativa nell’intercettare una sorta di spirito di rivalsa dopo gli anni della presidenza di Jair Bolsonaro.
Il governo di Lula è formato da un fronte politico nato per sconfiggere l’ex presidente Bolsonaro, e che comprende anche esponenti della destra conservatrice.
Dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, avvenuto tra il maggio e l’agosto del 2021 a seguito degli accordi di Doha di febbraio del 2020, e la conseguente riconquista di Kabul da parte dei talebani il 15 agosto dello stesso anno, la vita per le donne e gli uomini afghani è diventata sempre più difficile.
Per quanto i nuovi talebani avessero fatto lo sforzo di apparire una forza più moderata, con la ripresa del potere è ripreso il terrore, tra esecuzioni e torture in pubblico.
Nel confinante Pakistan stanno aumentando gli attacchi delle milizie dei Taliban pachistani (TTP) nei confronti delle forze armate regolari pachistane, con il risultato di sgretolare le relazioni tra le capitali dei due Paesi. Il gruppo Stato Islamico è arrivato ad attaccare le ambasciate pachistana e russa a Kabul.
L’Afghanistan sta dunque diventando un Paese via via più isolato e con un’economia in forte crisi retta solo dai commerci dei narcotrafficanti, avendo perso il supporto di Paesi quali la Russia, la Cina e l’Arabia Saudita.