Svegliarmi presto ultimamente mi costa parecchio.
Qualche tempo fa mi stavo abituando a svegliarmi alle 6. C’è stato un periodo durato diversi mesi, un paio di anni fa, in cui la mia routine quotidiana iniziava alle 5. In generale mi sveglio così presto solo quando devo essere in ufficio prima delle 8 dovendo partire da Carpenedolo. Non avendo io l’automobile, l’unico pullman per Brescia che mi permette di arrivare in orario al lavoro è quello di delle 6 meno 10… significa per me dover uscire di casa entro al massimo le 5:35 per non rischiare di perderlo!
Quando sto a Brescia è tutta un’altra storia. Per arrivare in tempo al lavoro mi basta uscire di casa alle 7. Dato che mi piace fare le cose con calma, punto la sveglia alle 6. Mi alzo, accendo la radio, faccio il caffè mentre ascolto l’opinione di Massimo Rocca su Radio Capital.
Un ritmo umano, pause e fraseggi che non scandiscono la vita, ma che me la fanno canticchiare.
Di strofa in strofa passano le stagioni. Sarà che la dieta è diversa, sarà che le giornate sono lunghe lunghe e piene di cose da fare. La mattina quando suona la sveglia la realtà che mi circonda è ancora tanto pregna del sogno appena interrotto che fatico a lasciarlo svanire. Chiudo gli occhi, mi canto quella ninna nanna che dice “ancora cinque minuti!”
E non è che un rigirarsi inutile, e allora tanto vale alzarsi, sciacquarsi la faccia, procedere: c’è da andare a prendere il pullman.